Cinture obbligatorie anche su auto ferme
L’obbligo delle cinture di sicurezza, scatta anche per tutti gli automobilisti fermi in coda e quindi, non più solo per quelli che conducono un veicolo in movimento. L’introduzione di questa novità viene dalla sentenza della Cassazione, la n. 20230 del 2018, che si è espressa contro la contestazione di un guidatore che aveva preso una multa pur essendo all’interno di un veicolo tecnicamente statico.
Da oggi, se non si vuole incorrere in sanzioni, tutti i guidatori dovranno porre grande attenzione anche su questo fronte, proprio come accadrebbe al pari del mancato rinnovo dell’RC AUTO.
Stando infatti a quanto dichiarato dalla Suprema Corte di Cassazione, in questo specifico frangente la multa non sarebbe contestabile: l’obbligo di utilizzo delle cinture di sicurezza si rende indispensabile proprio per evitare che si creino eventuali situazioni di criticità come il rischio di tamponamento da parte di un secondo mezzo, pur essendo all’interno di un veicolo in quel frangente fermo.
Il caso black box
Secondo quanto stabilito recentemente dalla legge concorrenza la tanto chiacchierata scatola nera arriverà presto a costituire prova ufficiale in caso di incidente stradale.
Come visto, negli ultimi mesi sono molte le persone che al volante, hanno scelto di installare sul proprio veicolo la black box, anche a fronte delle riduzioni piuttosto cospique sul premio dell’Rc Auto.
Ma non è finita, questo strumento permette anche di ottenere un grado superiore di sicurezza alla guida, grazie alla sua rintracciabilità in caso di necessità. Nonostante questo, nel corso degli ultimi mesi, sono giunte numerose segnalazioni ai ministeri dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture a seguito dei decreti attuativi che mettono in luce le caratteristiche di questo strumento. A questo proposito un articolo de Il Sole 24 Ore si è occupato di sintetizzare le principali preoccupazioni su questo fronte degli operatori del settore.
Le maggiori criticità rispetto alla scatola nera riguardano la precisione e l’affidabilità nella ricostruzione delle dinamiche dei sinistri, tra cui, la distanza di massima tolleranza che arriva a 10 metri per la determinazione della posizione del veicolo coinvolto.
Su questo fronte anche l’Aniasi è espressa, rimarcando la larga fiducia riposta in questi dispositivi dal momento che le black box attualmente sul mercano, risultano essere particolarmente efficienti. Tra i vari dubbi sollevati, c’è poi tutta la sfera che riguarda la privacy in quanto il monitoraggio costante entrerebbe in conflitto con il nuovo regolamento europeo sulla privacy.
Le prime assicurazioni sulla vita calcolate con i dati degli smartwach, approdano negli Stati Uniti
La compagnia d'assicurazioni "John Hancock", una delle più grandi e antiche compagnie assicurative degli Stati Uniti, dal 2015 ha deciso di proporre ai suoi clienti, sconti sui premi al raggiungimento di obiettivi d’allenamento o sull’acquisto di alimenti salutari.
L’innovativa polizza è basata sui dati e sulle informazioni estrapolate dai dispositivi indossabili come smartwach o smartphone che tramite le app di fitness, influenzeranno il valore di tutte le assicurazioni sulla vita. Quindi, una volta autenticati nell’applicazione e nel sito web, gli assicurati otterranno sconti sui premi assicurativi se raggiungeranno gli obiettivi di allenamento o acquisteranno alimenti più salutari e sani.
Autovelox accerterà le revisioni dei veicoli e le assicurazioni Rc auto
Autovelox - Il governo è pronto a porre la fiducia su un maxi-emendamento che possa accelerare l'iter della Legge di Stabilità. Tra le novità spicca l'accertamento con apparecchiature di rilevamento, anche gli autovelox, delle violazioni relative alle revisioni dei veicoli e alle assicurazioni Rc auto